foto shirin1

 

screenshot 5xmille

anthony

In Siria stavamo bene, siamo scappati in Turchia per la guerra. All’inizio quando sono arrivata in Turchia era difficile trovare una casa, il lavoro, la scuola per i bambini. Per questo siamo venuti qua. Ora facciamo una vita normale, i bambini vanno a scuola, noi prepariamo il pranzo poi quando tornano i bambini poi studiamo con loro. Qui non ci manca niente, stiamo bene. Ci manca solo non poter parlare con altre persone. Io sono felice perché ci sono persone che non hanno una famiglia, io sono felice ad averla. Vorrei dire grazie a tutte le persone di Sant’Arcangelo che hanno trovato una casa per me, per essere felici.

Shirine, rifugiata siriana

 

 

Con la Fondazione Città per la Pace ognuno di noi ha vissuto qualcosa che lo ha cambiato per sempre.Tutti ascoltiamo tg, vediamo documentari e scene strazianti di uomini, donne e bambini in fuga, alla ricerca di una vita migliore, ma non comprendiamo il dramma finché qualcuno non riesce a toccare il nostro cuore, a far vibrare le corde più profonde del nostro essere. Grazie ai volontari della Fondazione e al loro racconto sulle vicissitudini del popolo somalo che “un tempo viveva agiatamente e mai avrebbe pensato di usare un barcone per venire in Italia”, ci siamo emozionati e abbiamo capito che chiunque, anche noi, possiamo trovarci in questa triste situazione, non dobbiamo rimanere indifferenti, ma  contribuire a far sì che tutto ciò non succeda più. Prof.ssa Agnese Covino e alunni delle classi IV A-B della Scuola primaria N.Stigliani di Potenza GUARDA IL VIDEO

 Abbiamo assunto Anthony, che proviene dallaNigeria, presso la nostra azienda di trasporti dopo un periodo di tirocinio poiché avevamo bisogno di un addetto al lavaggio dei mezzi. Tutti i dipendenti hanno accettato Anthony perché erano già abituati a lavorare con persone straniere; si è inserito bene, all'inizio era timido ma piano piano si è sciolto. Ha lavorato, è tutt'ora lavora, assiduamente ed è disponibile in base agli orari e alle esigenze dell'azienda e anche con gli autisti. Ci sono stati piccoli problemi iniziali dovuti alla poca dimestichezza con l'italiano, ma si sono risolti presto perché qui tutti parliamo l’italiano e quindi lui ascoltava solo questa lingua. Consiglieremmo ad altri imprenditori di fare questo tipo di esperienza; noi abbiamo trovato una persona efficiente ed affidabile, che ha avuto una prospettiva migliore per il suo futuro.

Maria Cristina Gambioli, co-proprietaria Autolinee  Gambioli